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Tipi di cottura

Tipi di cottura

8 tipi di cottura dei cibi (e 8 alimenti che è meglio mangiare cotti)

In Italia, così come nel mondo, esistono diversi tipi di cottura dei cibi. Alcuni sono salutari, altri lo sono meno, inutile girarci intorno, anche se purtroppo quelli meno salutari sono fra i più diffusi.

Si tratta soprattutto della frittura, della cottura in padella con grassi, dei brasati preparati con abbondante condimento.

Anche se sono fra i più ‘ricercati’ dalle persone (perché obbiettivamente sono quelli che danno più sapore agli alimenti), questi tipi di cottura aprono le porte al sovrappeso e anche a rischi per la salute.

Come si fa allora?
Siamo condannati a mangiare senza gusto se il nostro obiettivo è perdere peso?

Assolutamente no, ma per capire i pro e i contro dei diversi tipi di cottura, è bene analizzarli uno per uno.

Cottura al forno

8 tipi di cottura dei cibi da conoscere

La bollitura

La bollitura

Con la bollitura immergiamo in un liquido bollente, che può essere l’acqua o il brodo, gli alimenti che vogliamo cuocere.

La bollitura prevede che l’acqua raggiunga i classici 100 gradi, ma a sua volta si divide in diverse tipologie.

Si tratta della lessatura, ovvero la cottura in acqua a 95°, della cosiddetta ‘affogatura’, dove gli alimenti vengono tuffati in acqua senza che essa bolla e della sbollentatura, una specie di precottura che viene fatta con lo scopo di ammorbidire gli alimenti e che può essere seguita da altre tecniche di cottura.

Punti a favore della bollitura sono la praticità, perché serve poco tempo e i cibi cuociono spesso in pochi minuti.

Punto a sfavore è l’azione distruttiva che le alte temperature hanno su alcuni nutrienti. In particolare, la bollitura disperde le vitamine B e C, così come le antocianine che si trovano nei cavoli o nel radicchio.

La cottura al vapore

La cottura al vapore

Nella cottura al vapore i cibi entrano in contatto con il vapore senza essere immersi. Per questo viene utilizzata la vaporiera, una pentola specifica che tiene i cibi divisi dall’acqua, ma che grazie a dei fori, permette al vapore di raggiungerli e cuocerli.

Il vapore è considerato fra i tipi di cottura più salutari, perché permette di salvaguardare i nutrienti presenti nel cibo. Un altro punto a favore è il gusto, perché si mantiene inalterato. Ecco che se diamo la preferenza ad alimenti naturali possiamo sentire il gusto e assaporarlo con più piacere.

Il punto a sfavore del vapore, che purtroppo è fra le cause per cui viene troppo poco praticato, è che chiede tempo. Per cuocere delle verdure, il vapore può richiedere anche 20-40 minuti, contro i 10 minuti della bollitura… per questo si tratta di un tipo di cottura sanissimo, ma purtroppo poco praticato nella frenesia del mondo moderno.

La brasatura

La brasatura

Questo tipo di cottura prevede che i cibi vengano inseriti a freddo in un liquido (solitamente acqua o brodo) che li copre per massimo metà. I cibi vengono fatti rosolare e quindi cotti lentamente, ovvero brasati. Si possono sfumare e preparare con soffritti, ma questo aumenta il livello di grassi contenuti nel piatto.

Il punto a favore è il gusto, che per alcuni piatti è ‘classico’ e rassicurante, come ad esempio i brasati di carne o il ragù.

Due, almeno, i punti a sfavore: la perdita di molte sostanze nutritive e la presenza, come detto, di grassi che rendono pesante il piatto.

La frittura

La frittura

Con la frittura si immergono i cibi in olio bollente (140°- 180°). La si può fare immergendoli così come sono, oppure pastellati, ovvero passati su composti di farina, uovo e pangrattato.

Il punto a favore di questa cottura è chiaro e purtroppo ben noto, perché la frittura rende ogni cibo saporitissimo. I punti a sfavore sono moltissimi, ovvero l’olio bollente annienta ogni nutriente e, in più, apporta grassi pericolosi per l’organismo. Questo metodo di cottura apre inoltre le porte al sovrappeso e all’obesità, soprattutto se scelto più volte nel corso della settimana.

La cottura al forno

La cottura al forno

La cottura al forno si spiega con lo strumento, ovvero si inseriscono nel forno i cibi da cuocere. In alcuni casi si tratta dell’unica alternativa, come per i lievitati, ma il forno è fra i tipi di cottura più utilizzati in Italia anche per portate di carne, pesce e verdura.

La temperatura può variare, dalle cotture al forno basse, fino a quelle rapide e molto alte, che possono raggiungere i 250°.

I pro della cottura al forno possono essere ricercati nella velocità, nel gusto e anche nel fatto che riesce a mantenere molti nutrienti presenti nei cibi.

La cottura al microonde

La cottura al microonde

Come esseri umani siamo fatti di energia. Questa premessa è doverosa perché il forno a microonde lavora con onde elettromagnetiche che penetrano i cibi e ne alterano la composizione.

Per questo, anche se invisibile agli occhi, si tratta di una cottura alquanto invasiva e che evita di rispettare sia la natura dei cibi, che del corpo umano che li assume.

La cottura alla griglia o piastra

La cottura alla griglia o piastra

Questo tipo di cottura avviene per irraggiamento, ovvero l’alimento viene posto su una base caldissima e cotto in pochi minuti.

Si tratta di uno dei tipi di cottura più spicci, spesso utilizzato per la carne e il pesce, ma che a causa delle altissime temperature può generare sostanze tossiche per l’organismo. Inoltre, l’alto calore tende a bruciare i nutrienti presenti negli alimenti.

La cottura a bagnomaria

La cottura a bagnomaria

Questo metodo prevede che i cibi vengano posizionati su un recipiente, che va a contatto con acqua calda e li cuoce lentamente. Si tratta di un metodo rispettoso e che salvaguarda i nutrienti, adatto a molte preparazioni, soprattutto alle più delicate.

Il contro, come avviene per la cottura al vapore, è che richiede del tempo per essere fatto per bene.

Ora che abbiamo visto i diversi tipi di cottura, è bene considerare che i più salutari sono il vapore e il bagnomaria.

Ci sono però degli alimenti che è consigliatissimo cucinare, per evitare l’attacco di particolari batteri o, semplicemente, perché crudi rappresentano dei ‘mattoni’ impossibili da digerire.

8 cibi che è consigliato mangiare cotti

  1. Le uova: con la cottura delle uova si elimina l’avidina, una sostanza che impedirebbe l’assunzione della vitamina B, ma la ragione principale per cui è meglio mangiare le uova cotte è quella di scongiurare il rischio di salmonellosi.
  2. I funghi: cotti diventano più digeribili e permettono al corpo di assumere più facilmente i sali minerali e i nutrienti (alcuni rari) in essi contenuti.
  3. : il latte crudo non pastorizzato può contenere molti germi, che possono attaccare il corpo umano, come ad esempio l’Escherichia Coli. Bene quindi bollirlo se appena munto o preferire una versione pastorizzata, certamente meno ricca di nutrienti, ma meno pericolosa per la salute
  4. Gli asparagi: oltre ad essere buonissimi, gli asparagi cotti rilasciano degli antiossidanti benefici per l’organismo.
  5. Melanzane: questo ortaggio contiene abbondanti dosi di solanina, quindi è bene mangiarle cotte, anche perché crude hanno un sapore alquanto spiacevole.
  6. Fagioli rossi: questi tipi di fagioli sono benefici, ma crudi contengono fitoemoagglutinina, una sostanza che può far molto male allo stomaco. Da evitare anche la cottura al dente.
  7. Pollo, coniglio e maiale: come per le uova e il latte non pastorizzato, questi alimenti crudi possono essere veicoli di microbi, germi e batteri anche pericolosi. Per questo se ne consiglia il consumo previa cottura.
  8. Patate: anche le patate, come le melanzane, contengono solanina, una sostanza che può portare gravi disturbi all’organismo. Bisogna quindi cuocerle bene per farla andare via, così come l’amido, che in cottura si disperde, ma che se consumato nella patata cruda può provocare mal di pancia, gonfiore e meteorismo.

Ora che abbiamo visto i maggiori tipi di cottura e quali cibi è sempre meglio mangiare cotti, è bene sapere che esistono moltissime combinazioni alimentari per perdere peso, alcune davvero inaspettate.

Lo rivela il metodo Happy Weight – Peso Felice ti permette di mangiare in quantità e senza privazioni, privilegiando il gusto e introducendo nel diario alimentare cibi buonissimi e in abbondanza.

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