Sintomi intolleranze: facciamo chiarezza e proteggiamo il nostro corpo

Il tema di oggi è delicato, perché coinvolge la nostra salute, ovvero parliamo di sintomi intolleranze e di malesseri che certi cibi possono generare.
Fra informazioni vaghe in rete e passaparola spesso superficiali e poco ‘ortodossi’, il rischio è di confondere i sintomi delle intolleranze, ma anche di non comprenderli a fondo, per risolvere il problema.
Ricordiamo che corpo e mente sono un tutt’uno e che il corpo ci parla sempre, comunicandoci quando qualcosa sta andando male.
Possiamo intenderlo come un SOS, come un segnale di aiuto, che indica che qualcosa che gli stiamo dando è dannoso per il suo funzionamento.
Affrontiamo per bene questa questione, ma prima cerchiamo di capire cos’è un’intolleranza alimentare e quale è la differenza con l’allergia alimentare.
Allergie alimentari e intolleranze alimentari: quali sono le differenze?
Spesso i termini allergia e intolleranza vengono utilizzati come sinonimi quando ci riferiamo al cibo.
Questo è uno sbaglio, perché le allergie alimentari e le intolleranze alimentari sono due condizioni diverse, con cause diverse e sintomi diversi.
Parlare di sintomi intolleranze viene, infatti, spesso confuso con le allergie, il che è uno sbaglio che è bene evitare per capire la condizione nel suo complesso, compreso il percorso diagnostico e, soprattutto, quello terapeutico.

L’allergia alimentare è una reazione ad alcuni alimenti, oppure a dei componenti alimentari che va ad attivare il sistema immunitario.
Tutto parte dall’allergene, ovvero da una proteina che si trova in un certo alimento e che nella maggior parte delle persone è innocua.
In altre, invece l’allergene innesca delle reazioni da parte del sistema immunitario, tra cui la produzione degli anticorpi IgE, che rilasciano delle sostanze come l’istamina.
A sua volta, l’istamina provoca diversi sintomi, che dipendono dagli organi coinvolti nel processo, ma che possono essere anche molto gravi (ad esempio la gola che si gonfia impedendo il normale processo di respirazione, fino allo shock anafilattico).
L’intolleranza alimentare, invece, coinvolge l’apparato gastro intestinale, non il sistema immunitario.
Un caso abbastanza diffuso è l’intolleranza al lattosio, dove le persone che lo soffrono hanno una carenza di lattasi, ovvero l’enzima digestivo che scompone lo zucchero del latte.
Gli allergeni alimentari più diffusi e conosciuti sono le uova, il latte, il grano, la soia, la frutta, gli arachidi, alcuni tipi di noci e i crostacei.
Se, ad esempio, prendiamo una confezione di cibo e leggiamo gli ingredienti possiamo notare che gli allergeni sono scritti in grassetto, o evidenziati in altro modo, cosicché le persone che sono allergiche possano evitare di consumarli.
A livello di stime, le energie alimentari si manifestano circa nell’1-5% della popolazione adulta, anche se i ricercatori hanno stimato che questa percentuale può essere più alta se si aggiungono le cosiddette “allergie inalatorie”.
Come visto, la differenza principale fra intolleranze alimentari e allergie alimentari è quindi il coinvolgimento del sistema immunitario, e questo significa che è importante, anzi vitale, effettuare le analisi necessarie per capire se si è allergici o intolleranti ad alcuni alimenti, in modo da evitarne il consumo.
Questa azione, è indispensabile anche per un altro motivo, in quanto togliere un alimento solo perché si presuppone di avere un’allergia alimentare o un’intolleranza alimentare è una scelta che ha delle conseguenze, in quanto sarà molto difficile reintrodurlo in futuro.
Ora che abbiamo fatto chiarezza, vediamo di concentrarci su quelli che sono i sintomi delle intolleranze alimentari.
Cosa succede se si mangiano cibi a cui si è intolleranti?

Chi soffre di intolleranze alimentari presenta manifestazioni dell’apparato gastro intestinale, dove le più frequenti sono: gonfiore gastrico e intestinale, ovvero la pancia che si gonfia e che diventa dura e delle volte dolorante.
Questo è uno dei primi sintomi dell’intolleranza alimentare, a cui corrono in parallelo altre manifestazioni come la difficoltà digestiva, che può accompagnarsi anche a crampi e dolori addominali, la nausea con casi di vomito, la stipsi o, viceversa, la diarrea.
Ci sono quindi dei sintomi associati, che spesso sono legati al fatto che il corpo si stanca moltissimo nel processo di digestione, a causa dell’intolleranza alimentare.
Un corpo sotto stress è un corpo provato, per cui nelle intolleranze alimentari sintomi diffusi sono la sonnolenza, la fatica, un senso di malessere, di spossamento generale e, in alcuni casi anche la cefalea o addirittura l’emicrania.
Come si fa a capire se si è intolleranti?
Molte persone ci chiedono come si fa a capire se si è intolleranti e questa è un’ottima domanda, perché a differenza dell’allergia alimentare, l’intolleranza non coinvolge il sistema immunitario e non viene rilevata dai test allergologici.
Lo stato può essere difficile da comprendere anche dagli stessi medici, perché i sintomi possono essere anche poco specifici e aumentare in frequenza e gravità, anche a seconda di fattori altri, come ad esempio lo stress, disturbi già presenti nel corpo o, in alcuni casi, di condizioni emotive difficili, che portano ad amplificare il problema.
Pensiamo, ad esempio, a uno stato emotivo di rabbia o tensione, in cui l’apparato digestivo è sottoposto a un forte stress e quindi manifesta il suo malessere con pancia dura, difficoltà a digerire e, molto spesso con la stipsi.
Questo stato, associato a delle intolleranze alimentari, può naturalmente amplificare il problema.
Detto questo, è fondamentale capire se si è intolleranti, perché il “fai da te” può generare problemi severi, quali ad esempio pericolose carenze alimentari e anche ritardi nelle diagnosi.
Come visto, le intolleranze alimentari non possono essere “scovate” con dei test specifici, tranne per il lattosio, il fruttosio, l’alcool e il favismo.
Come si fa a capire se si è intolleranti allora?
La prima risposta è ascoltando con attenzione il proprio corpo ovvero osservando l’effetto che un certo alimento genera nell’organismo.
È importante fare questo procedimento sotto controllo, per questo qui a Happy Weight – Peso Felice, siamo a disposizione per supportarti e consigliarti, in caso di sospette intolleranze alimentari.
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Come si diventa intolleranti a qualcosa?

Molte persone si sorprendono di essere intolleranti ad alcuni cibi perché, fino a qualche periodo prima, li avevano consumati senza problemi.
La domanda è: come mai succede? E perché, nel mondo, ci sono così tante intolleranze alimentari?
Una risposta esaustiva manca nel panorama internazionale, e molte voci sono concordi nell’affermare che la manipolazione che è stata fatta negli alimenti negli ultimi anni ha giocato un ruolo molto importante nella comparsa di così tante intolleranze alimentari.
Ciò che conta, al momento, è capire se si è intolleranti, definire i sintomi delle intolleranze in modo preciso e cercare di attuare un percorso specifico per cominciare a stare meglio.
Qui a Happy Weight – peso Felice, trattiamo le intolleranze alimentari sotto diversi profili, ovvero con un’analisi di biorisonanza, che ci permette di capire con sofisticati strumenti di rilevazione se ci sono squilibri sul sistema gastro-intestinale o, anche immunitario.
Ad essa fa seguito lo studio dei sintomi delle intolleranze, presupposto indispensabile per dare il via a un processo di depurazione che aiuta il capo a ristabilirsi e a ritrovare il suo benessere naturale.
Contattaci qui se pensi di avere delle intolleranze alimentari, siamo in ascolto.